Proposte

gestire l'innovazione, concertazione pubblico-privato
“Chi fa l’innovazione?”, è il quesito da cui partire. Se l’innovazione fosse riconducibile esclusivamente all’iniziativa privata, avremmo il prevalere di interessi particolari; d’altra parte, se fosse completamente a carico pubblico, verrebbe privilegiato l’interesse generale anche se a scapito di un’attenzione puntuale alle esigenze specifiche della singola impresa. Probabilmente, la soluzione che risponde meglio a tutti gli interessi coinvolti è la concertazione tra settore pubblico e privato finalizzata a discutere e affrontare proposte e criticità che di volta in volta emergono.

Pur nel rispetto della libertà speculativa degli enti di ricerca, è stata sottolineata la necessità che i risultati e gli sforzi dei ricercatori abbiano ricadute tangibili sul territorio e siano vicini alle esigenze delle aziende. Per fare innovazione occorre quindi prevedere momenti di confronto (concertazione) tra mondo della ricerca, assistenza tecnica, istituzioni e imprese, considerando che si tratta di realtà organizzate e servono scelte condivise. Si dovrebbe prendere coscienza che non dobbiamo trasferire ma costruire innovazione partendo dalle necessità delle aziende. Non è pensabile affidarsi soltanto al mercato, acquisendo soluzioni immaginate per altri territori, poiché il rischio è di perdere specificità. Il sistema trentino di ricerca e innovazione (Università degli Studi di Trento, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler) può portare a ricadute positive per il territorio e la preservazione del paesaggio.

 

agricoltura sostenibile, ad alta compatibilità ambientale
I grandi cambiamenti che si stanno verificando (soprattutto a livello climatico) avranno prevedibilmente un forte impatto sul sistema agricolo trentino (cambiamenti di colture e conseguente impatto sul paesaggio). Gestire il cambiamento è di vitale importanza e occorre indirizzare la ricerca per individuare varietà di colture che meglio si adattano ai cambiamenti climatici. L’innovazione dovrà riguardare,in particolar modo, alcuni ambiti: 

  1. gestione efficiente della risorsa idrica; obiettivo a cui mirano la “Direttiva quadro acque” n. 2000/60/CE, il D.lgs 152/06, il PSR 2014-2020, con l’introduzione dell’obbligo di quantificare le portate derivate e restituite, e di adottare una politica dei prezzi incentivante e di internalizzazione nel canone di concessione dei costi ambientali e della risorsa. È opinione condivisa che ci sia ancora molto da fare in questo settore, specie per ciò che concerne il miglioramento della turnazione irrigua, la creazione di nuovi bacini di accumulo, la messa a punto di nuovi sistemi antibrina
  2. riduzione dell'impatto ambientale; superando la contrapposizione tra produzione biologia e integrata. A livello internazionale ci sono esempi di progetti ecosostenibili che integrano entrambi i metodi di produzione e, in Trentino, quasi tutte le cantine sociali (viticoltura) hanno progetti di questo tipo. Si suggerisce di approfondire queste esperienze e verificarne i risultati
  3. zootecnia; si ritiene necessario dimensionare le aziende, in modo che siano maggiormente legate al territorio senza dover ricorrere all’acquisto di foraggi in quantità importanti dall’esterno. Per veicolare i prodotti della zootecnia trentina bisogna poter dire che sono realizzati in misura importante con risorse del territorio

Il marketing territoriale deve partire dalla campagna e dal territorio, che si tratti di aziende casearie, frutticole, vitivinicole, in modo trasversale al settore agroalimentare trentino.

 

valorizzare l’agricoltura di montagna
Si propone di promuovere la ricerca scientifica con l’obiettivo di studiare e analizzare le esternalità positive, derivanti dall’attività rurale a beneficio delle comunità e degli ecosistemi, per valorizzare il ruolo dell'agricoltura e degli agricoltori nel sistema trentino. è necessario pensare alla costruzione di un progetto “made in Trentino”, inteso come progetto di innovazione a scadenza decennale, nel quale provare ad affermare il concetto che “fatto in Trentino” è una cosa speciale, facendo leva sulla sua credibilità di sistema.

 

innovazione organizzativa
Alcune decisioni che sembrano tecniche sono in realtà decisioni strategiche e politiche. Se queste strategie sono condivise a livello di sistema si potranno difendere e sostenere: sarà il sistema agricolo trentino ad aver scelto di intraprendere una certa strada. Si tratta di decisioni politicamente importanti e tecnicamente efficaci perché devono essere coerenti con le altre strategie settoriali, in particolare con il turismo. L’innovazione che dobbiamo produrre è innovazione organizzativa; non tanto e non solo di prodotto e di processo, ma di sistema. Occorre approntare un sistema che sappia prendere decisioni strategiche per le scelte che inevitabilmente dovranno essere prese nel prossimo futuro.

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